Possa l’eterno firmamento, acquisendo la forma della Terra, assorbire il saṃsāra nella vacuità (Śūnyatā) e liberazione (mokṣa).
Come la meravigliosa irradiazione luminosa della luna, possa il mondo essere avvolto dalla fede.
Come la gloriosa irradiazione luminosa del sole, possa il mondo essere circondato da perfetta saggezza.
Come il suono della conchiglia, possa il mondo risuonare con il dharma.
Come il portatore di dorje (vajradhara), possa il mondo essere irremovibile nell’amore dell’anima (ātma), dell’anima suprema (paratma) e del non sé (anātman).
Come il loto dagli otto petali emana la fragranza della reminiscenza divina, possa il mondo essere intriso di moralità, saggezza ed estasi meditativa.
Mi inchino in onore del Signore Maitriya e dei seguaci di tutte le religioni.
I sei anni di meditazione sono stati completati allo scopo di cercare la via più pura per ottenere la pace nel mondo e la liberazione di tutti gli esseri viventi.
Quello di oggi è un giorno benedetto e di grande auspicio, estremamente difficile da raggiungere.
In quest’era, il Kali Yuga, il mondo è caduto nella trappola della ruota del Saṃsāra e si è trasformato in un mondo che vaga senza meta.
Sto risvegliando il mondo, che era dopo era viene influenzato dalle circostanze, con i sentimenti di amore e compassione di Maitriya-nātha.
Per il mondo questo è un tema insondabile.
Il Signore Maitriya è già venuto quattro volte in questo mondo…
tuttavia se ne è andato, lasciando solo la Sua voce.
Trentacinque mila anni fa, grazie ai precetti, alla saggezza e alle capacità meditative dimostrate, migliaia di bodhisattva poterono diventare arhat.
Mille anni dopo, nacquero due sorelle.
In quel tempo, la sorella maggiore assunse la forma di un Bodhisattva.
La sorella più giovane raggiunse la perfezione miracolosa e voleva distruggere il saṃsāra.
Le due sorelle si chiamavano Bodhi Shravan e Mohima.
Poi, nel clan dei Śākya, grazie all’estasi precedente, nacque il Buddha Gautama Siddharta.
Buddha Gautama Siddharta, alla ricerca ancora una volta dell’estasi meditativa passata, si allontanò da casa per potersi concentrare.
Avendo continuato la meditazione precedente (meditazione sul ricordo di vite passate e precedenti) e avendo raggiunto il Purva Gyan Siddhi (perfetta saggezza conoscitiva delle vite passate), ristabilì i precetti morali, il discernimento e il samādhi nel mondo.
Mentre stava ottenendo il Nirvana finale, assorto nel samādhi, ricevette direttamente il darshan del Signore Maitriya.
Due mila anni fa, Mi trovavo su questa Terra. A quel tempo, meditavo, solo.
Mentre ero in quello stato, la Mia transizione accadde per un fatto estremamente barbaro: fui ucciso.
Negli ultimi 75 giorni, ho sperimentato la morte di quella situazione.
Per liberare questo mondo, ho errato in quella forma di coscienza per 2000 anni ed è stato doloroso.
Improvvisamente vi fu il rumore di un fulmine e potei nascere dal grembo di mia madre.
“Poco dopo la nascita, entrerai in meditazione”.
Questo pensiero sopraffaceva la mia memoria subconscia.
Dopo sei o sette anni, grazie al grembo di Mia madre e al tocco dell’amore, tornò alla memoria il mondo (la Mia meta) che era stato dimenticato.
Un giorno, una persona molto grande (un colosso) vestita di bianco, tenne un discorso solenne.
Giorno dopo giorno, venivano rivelate le informazioni della meditazione passata.
Nel frattempo, all’età di otto o nove anni, ebbi una visione miracolosa.
Poco lontano dal villaggio di Ratanpur, una famiglia di etnia Tharu aveva portato un corpo da cremare.
Io stavo giocando insieme ai miei amici.
Improvvisamente, vidi la luminosa pira funebre.
Ebbi la visione di un raggio di luce brillante che trafiggeva il cielo.
La luce brillante era di colore verde e giallo.
Da quel momento, giorno dopo giorno potei ricordarmi la saggezza passata.
Con la luminosa irradiazione della pira funebre, diventavo sempre più consapevole che, così come succede dopo la morte, gli esseri umani potevano raggiungere la liberazione.
In seguito, fu possibile ricordare la meditazione passata.
Per via di quella luce brillante, ora era necessario trovare un posto dove poter stare tranquilli e concentrarsi.
Avendo ricordato la meditazione precedente, partendo dal 7° cakra sino al Brahma cakra, le afflizioni (kleśa) e le illusioni (mara) furono distrutte e un cumulo di luce invisibile entrò nel mio corpo.
In quello stato, essendo tutt’uno con l’acqua, l’etere, il cielo, la terra e il sole, potei ottenere tutti i nutrimenti necessari attraverso la meditazione.
In seguito, le funzioni del corpo rallentarono e mi fu possibile ibernare.
Avendo mantenuto la stessa āsana (posizione) per dieci mesi, a causa del freddo della terra, della pioggia di nuvole di temporale, della nebbia dovuta alle basse temperature, il vestito che ricopriva il mio corpo si era assottigliato di molto.
Guardandomi dietro, vidi che le termiti mi avevano mangiato gli abiti.
Cercai di muovermi. Il corpo era tutto indolenzito e non avvertivo né fame né freddo. Tutto il mondo non credeva alla mia pratica di purificazione energetica (tapasya charya).
La mia routine quotidiana era difficile da accettare per il mondo.
Tutti i giorni vedo molta gente scettica.
Coloro che arrivano a cogliere il Maitriya interiore riescono ad essere ottimisti, a lasciarsi sopraffare dalla verità.
Coloro che, acquisendo la forma errata, fanno espiazioni, sono sopraffatti dal pessimismo.
Se, nella ricerca del corpo cosmico del grande veicolo (mahayana Dharmakāya), i miei aggregati fisici non si conservano, che messaggio posso trasmettere al mondo?
E mentre ero costantemente e risolutamente concentrato nella meditazione sulla saggezza che avevo ricevuto per il mondo, di sera udì una voce dal cielo che sembrava dire:
“Ei! Tapasvi Muni, morirai, svegliati, svegliati, svegliati!”
Mi trovai faccia a faccia con questa visione benedetta divina; i Suoi occhi brillavano di verde e di giallo.
La luce entrò nel mio corpo manifestando il potere del fuoco.
Dopo questo accadimento, alcune persone, non contente, si preparavano ad attaccare questo corpo emaciato.
I ricordi del corpo emaciato cambiarono.
Puntando verso sud rispetto alla prima tappa, alla ricerca di un posto per stare solo, ritornarono alla mente i membri del vecchio comitato.
Per non preoccuparli, li attesi sin dal mattino sotto l’albero di payer.
Verso le otto o le nove del mattino, nella foresta solitaria, annunciato dal suono di passi arrivò un gruppo di 7 persone per incontrarmi; esse 67. avevano i cuori intrisi di fede e devozione e gli occhi pieni di lacrime.
Queste sette persone praticarono il Dharma in vite precedenti.
Con il cuore intriso di fede e devozione e con le lacrime agli occhi, le sette persone chiesero: “Cosa non abbiamo fatto?” esprimendo così i sentimenti di Maitriya e compassione.
Una volta compresa la spiegazione, si lasciarono alle spalle tutti i problemi ed io andai avanti per la mia strada.
Da quel momento e per nove giorni, affrontai un lungo viaggio in “meditazione in piedi” (da sveglio).
Nella giungla, attraversai una gola aperta che ospitava elefanti, tigri, cervi, antilopi, leopardi, conigli, orsi, cavalli selvaggi, scimmie, pavoni e altri esseri, uccelli, alberi.
A Chitwan scorre un fiume con le sue correnti.
Di notte, mentre stavo attraversando il fiume puntando verso sud in stato meditativo, udii una voce: “Ei! Bambino-Saggio, se non ti prenderai cura del tuo corpo, non vivrai a lungo per parlare e allora le forme del Dharma andranno perse!”
Sentendo questa voce divina, ancora una volta mi diressi verso Halkhoria. Una volta arrivato a Halkhoria, avevo già detto di non cercarmi per sei anni; essendo implacabile con me stesso, tuttavia, trovai un odhar (N.d.T. Anfratto nascosto grande abbastanza per una persona, di norma usato dagli animali per nascondersi quando piove) in una collina a nordest di Halkhoria.
Trascorsi tre mesi nella caverna senza acqua, aria o il calore del sole; un giorno, arrivò un cacciatore in cerca di animali.
Vide la caverna.
Il povero cacciatore, avido di carne animale, aspettava fuori.
“Chi c’è là, un uomo o un animale?” gridò tre volte. Allora, mostrai la mano sporgendo anche la testa.
Il povero cacciatore, desideroso e avido di carne animale, si alzò in piedi.
Sto effettuando la meditazione di Maitriya (dhyāna) per la felicità e il benessere del mondo, della giungla e del regno animale, per la conservazione del regno vegetale e anche per il cacciatore stesso.
Ai piedi dell’albero dei desideri, il Banyan di Halkhoria e sotto l’albero Sindhuli di Baghjor, con anima, corpo e parole volti a vedere il saṃsāra del mondo, ricevetti, migliaia di rivelazioni (darshan) di emozioni (bhav), di saggezza (gyan) e di meditazione (dyan) ai piedi dell’albero dei desideri di Halkhoria e nella meravigliosa giungla di Baghjor, così come la comprensione del ciclo della vita e visioni gioiose di vari aspetti (nana asana) del Dharma.
In quel momento, e in quel corpo emaciato, nell’atmosfera di bufera di una notte scura, continuai solo verso Halkhoria e assorto tra anima (atma) e super anima (parmatma) ebbi una visione diretta, faccia a faccia, con Maitriya-nātha.
La rivelazione e le Sue affermazioni, testimoniate in prima persona, non possono ancora essere rese note alla Terra.
Nella saggezza dell’illuminazione, il nostro sembra essere lo stesso corpo di cinque elementi…
così come sembra essere lo stesso, il desiderio di immergersi nei sentimenti di amore (maitri bhavna) e che il mondo intero, unito negli stessi sentimenti per la Terra, trasformi il ciclo mondano della vita in amore e compassione (maitreya e karuna).
Vedendo, attraverso la visione mondana, l’anima, il corpo e le parole, diffondendo le grandi preghiere per la pace nel mondo in tutto il mondo a vantaggio e per il beneficio di tutti gli esseri e per la protezione del regno vegetale, insegnerò la vera comprensione (satyagyan) di tutto l’universo attraverso i precetti e la saggezza (pragya) meditativa (samādhi).
Il perfetto risveglio (samyak-saṃbodhi) viene raggiunto attraverso la saggezza (gyan), i precetti (Śila) e l’estesi meditativa (samādhi).
Con i soli benessere materiale e agiatezza, non è possibile percorrere la via della liberazione (mukti).
Attenendosi ai precetti è possibile ottenere la liberazione dal materialismo mondano, così come dal ciclo di nascita e di morte.
E, se nel nome della religione, si fa mostra di opulenza spirituale (riddhi) e si compiono miracoli, si agisce contro le regole del dharma.
La legge del dharma è di liberare quegli esseri che soffrono per il saṃsāra e che non sono in grado di farlo da soli; mostrare loro la via della liberazione è la legge del dharma.
Vi saranno sofferenza, paura e terrore sino a quando la pratica del risveglio, una conoscenza estremamente pura che supera la mente, grande compassione e illuminazione non saranno la rivelazione della vacuità (Śūnyatā).
Impegnandomi e dedicandomi a salvare gli esseri senzienti del mondo…
Laddove prende forma il samadhi, là c’è il dharma.
Chiunque raggiunga, in questo mondo, la coscienza di Maitriya (amorevole gentilezza)…
Chiunque, tutt’uno con l’anima suprema (parmatma), beva l’elisir del samadhi…
Chiunque, sino alla parte più profonda dell’anima, abbia la forza e la luce della saggezza di Maitriya…
…aprirà le porte del mondo alla comprensione amorevole e al sentire per il mondo (saṃsāra) di Maitriya-nātha.
Vi è la manifestazione diretta dell’essere autentico (puruṣa), del grande essere (maha puruṣa) e del Buddha (Buddha puruṣa).
Laddove vi è l’eterna esistenza di tutta la vita umana, là, la perfezione della vita è il dharma.
Nella perfezione del dharma, vi è Śūnyatā (vuoto).
Trovando il Śūnyatā, vi è illuminazione (buddhatva).
Śūnyatā e buddhatva non hanno né forma né manifestazione;
più forti di un cumulo di memorie di piacere materiale.
All’interno della buddità e del risveglio (buddhatva) vi è pace, principio e si ottiene la liberazione del mondo.
Così sia, così possa essere
Che tutti gli esseri siano in pace, prosperi e felici.
Amarvati bhuvan rup lina sunyata ra moksha ma leen hona sakosh sansar
Chandarma ko mahur jyotirmaye prakash jaste siddhanta chhaye raho sansar
Surya ko tejasvi-jyotirmayi prakash jaste nipurn bhayi gyan laye chhao sansar
Sankhako dhvani jaste gunchi rah dharma ko sansar
Bajradaar jaste kathor hosh atma paratma, anatma maitreya ko sansar
Ashtakamal ko phul jaste divya smriti sugandha liye chhau sila , pragya ,samadhi ko sansar
Namo Maitri nath Nam Maitrya, sarva DharmaSanghaya
haamro visuddha margadarshan ko khoj ma viswa shanti ra samastha jagat praniharu ko jivit udhar garne lakshya ko saath ma chhato varsha pura bhayi sakeko chha
aaj ko yas subh kshan ra ati durlabh punyavan din pani chha
yo kalikala ko chakravyuh ko sansarma rumali raheko bhaotariraheko sansar ko parivartit rup pani ho
yugin paristhiti le pravabhit bhayka sansarlai
maitri nath ko maitreya karuna bhav le jagaune chhu
yo kura sansar layi thah chaina
Maitreya nath, yo sansar ma char patak samma agaman hunu bhayeko thiyo
tara yo sansar ko nimit vaani matra chhodera jane bhayo.
aaj bhanda paintish hazar saal pahile wahan ko sila, pragya, samadhi ko karan hazaro`n bodhisatva arhant bhayi sakeko thiyo
hazar varshapachhi dui didibahini ko janma bhayeko thiyo ,
tyas samayma didi bodhisattva rupa liyan.
bahini riddhi chamatkari sansar nashta garaune thiyan
ti dui didi bahini ko naam bodhi shravan ra mohima thiyan
feri sakya kulma purv samadhi shta ko falale siddhartha gautam buddha ko janam bhayi
Siddhartha Gautam Buddha purva dhyan ko khoj ma feri ekagrata hudayi grih tyag gari
purva dhyan ko anukramanle garda, purva gyan siddha bhayi; sansar layi sil, pragya , samadhi feri anushthan gari
antim Nirvan prapta garne samay ma smadhist hunda , sakshat maitri nath ko darshan pauno bhayeko thiyo
aaj bhanda dui hazar varsha pahile yas bhuimaaney thiye, tyas avastha ma Ma dhyan garera ekant basi raheko thiyo
– tyo avastha ma, ati krur sankraman avastha thiyo, tyas avastha ma hatya gari diyo
tyas avastha ma antim pachhattar(75) din ma mrityu ko abhas paye.
yasari sansar ko nimit uddhar garne laksya dui hazar barsa samma tyo atmarupi layi bhautariyara pida bhayi ;
bijuli chamkeko awaz aayi, “ani aamako kokh bata janma sirdha hoye sake ko chu”
"janman saath timi dhyanma jaun,"
kata kata, smaran bhayi raheko thiyo
aama ko kaakhi maya* ko sparsh le bhulindo rahe chho sansar chhey( 6), saath( 7) varsh pachhi smaran hundayi gayo
ek din s(v)eto vastra dharna gano bhayeko ek mahapurush aayi bachan dinobhayo
din pratidin purva dhyan ko jankari hundayi gayo
Jab aath -nau varsh ko umer ma ek chamatkar drisya paeda bhayo
gau`n bhanda ali para rattanpura bata ek tharu parivar bata ek murda jaluna le aayo
saathi sangat ko hul me kheli raheko avastha ma thiyo
achanak tyo drishya jalayi rahe ko chita maati par paryo ;
tyo chita ko laash murda bata ek tejasvi jyotirmaye prakat bhayi akash chiri rahey ko drishya dekha paryo
tyo jyotirmaye prakash haryo ra pahilo rang ko thiyo
tyo avastha dekhi din dineyi purva gyan ko smaran hona lagey
tyo chita mathi ko tejasvi jyotirmay prakash ko karan mrityu bhay paachi yasrine manav mukti prapta hunchhan, bhanne chintanmay badhan thalyo;
tyas pachhi purva dhyan ko smaran hundayi
tejasvi jyoti ko karan vistarayi ekanta ra ekagrata thaunko avasyak huna thalye
purva dhyan ko smaranko karanle saato chakra bata suru bhayi brahm chakra samm pugera klesha ra mara layi nasta gari adrisya jyotiharu sarir ma pravesh bhayo.
tyas avastha ma jal, vayu, prithvi, akash, surya ko samagam tattva samadhi bata lina sakne bhaye
ani sharir ko chalay man gati vistarayi pahilo avastha bhanda nati gati dhilo hudayi gayi
das mahina lamo samay eutay asana gari basta jamin ko chiso, jhari badal ko paani, jaado mausam ko sit lahar , sarir ma herda paatlo kapda;
pachhadi farker herda vistaro dhamirole khando po ayecha
sharir chalauna khojchu purai sharir khumcheko cha, sharir kshuda
pani thaha na hune bhaye chha garmi ki chiso ki.
mero tapasya charya layi purai sansar avishvas ko ghera bhitra raheko thiyo.
Yo mero dincharya sansar layi pachna muskil bhayo
aja pani avishwas ko paatraharu nikaee heriraheko chhu
jab jasle antar maitreya budai samma pugeko hunchha, ou ashavadira satyainai hunechhan
Jo galatrup le prayaschit garchha, ou nirashavadi nayi hunechhan;
Mahayana dharmakaya ko khoj me mero yo shariranayi rahe na bhanne yo sansar layi ke sandesh dina sakchhu
--- ra bhande sansar ko nimit payko gyan ma bhav bivhal gardai dhyan ma basir handa , sanjh pakh akasvani bhay ,
" hey tapasvi muni, timro mrityu hudayi chha , utha , utha utha" bhanne vaani aayi raheko thiyo
Tatkal Dhyan dristi le herda tyas samay ma sakshat bhagwan ko divya dristi dui aankha bata hariyo ra pahilo jyotirmay prakashaayi raheko thiyo
Tyo Jyoti Sharir ma pravesh hunda, agni shakti prakat bhayi
tyaspachhi kehi asantusthi vyaktiharu le kshin bhayko sharir ma akraman garne tayari bhayi.
kshin bhayko sharirko smaran soch parivartan hudayi gaye.
Pahilo star bata dakshin taraf lage, tyahan bata ekagrata sthan ko khojko kram ma purano sanrakshan garne samuharu ko smaran bhayo
ani dukkha dinu hunna bhani, dakshin patti payer(tree) ko rukh ma bihanipaksha parkhi basey.
bihani aath nau baje teer krash kras gari 7 jana ko urathlagdo junglebhitra yo vishwas sraddha le pakaliyoko mann ra ankha bata aansu leyi bheten aayi pugyo
yi saath jana picchlo janm ka dharmachari haru thiyo
vishwas ra sraddha pakhaliye ko mann aankh bata aansoo liye saat jana haami bata ki kami bhayo bhani maitreya karuna bhavna prakat garna thale.
sabayi kurulayi chhodi samjhayi bujhayi aafno margadarshanko khojma aagi laagye
tyahan bata laamo yatra gardey nau din samma jagrit dhyan ma rahey aagi badhdayi gaye
jungle ma hathi, bagh, mirga, hareen, chitua, jarayo, kharayo, bhalu, jungli ghoda , bandar, mayur ra anya charachiruhringharu ra banaspati ko saath ma kholanala paar gardayi
euvta chitvan bata bego ke nadi bich bata bahi rahe ko rahe chhan
tyo nadi ratri ko samay ma paar gari dkashin ko tarafa jandey garda dhyan avastha ma “ hey baal muni timi aafno sharir ko khyal rakh timi nayi hundain bhanne ab dharma ko rupa haru vilin huday jane chhan” yo divya vaani suni aafno marga ko saath ferei halkhoriya farke
Halkhoriya aayi pugye pachi, mailey chha(6) varsa samma na khojnu bhani sakeko thiye, tara malai nirlajj bhayi halkhoriya ko uttar purva shano euta pahad bhitra odhar bhetey.
odar bhitra teen(3) mahina samma na paani, na hawa, na surya ko taap , tyas avastha ma euvta shikari janwarko khoji garda aayi chhan
usle tyo odaar dekhe chha
bichara shikari janwar ko maasu ko lalach ma bahir baser karayi raheko thiyo
“ kay ho haan, manchhe ho ki janwar ho?” yaste sabda le teen choti samma karayo ani odaar bata bitar haanth nikale, shir pani dikhyaye...
bichara shikari janwar ko maasu ko trishna ra lalach ma pari hous bhani uthe
shikariko yasri sansar ko sukha hita ko laagi banyajantu, banaspati ko sanrakshan ko laagi matreya dhyan gare
Halkhoriya ko kalpa vriksha bat ko rukha bagh jor ko sindooreko bot ko fed ma basi aatma , sarir, vachan layi sansar layi sansarik dristi gaman garda hazaro bhav-darshan, gyan-darshan, dhyandarshan halkoriyako kalpa vriksha baghjor ko ramaniye jungle ma sansarik bodh garne nana ashan dharmaka sukha gyan haru paye ko thiyo.
yo kshin sarah bhay ko sharir tyo kale madariyo ko vayumandal ko bhitar sunshan raat ekant halkhoriya ko kalo badal ko jarima atma par`atma bich leen bhay raheko avastha me sakshat maitreyanath ko darshan payeko thiyo
wahan ko sakshat darshan ra vachan yas prithviloklayi ahile nayi banna mildayina
baudhik*, haamro euvta panch tattva sarir bhayira
pani maitri bhavna ma dubalki kheldayi samagam saara sansar
visva layi euvtey bhavna ma maitreya karuna sansar ma rumantrit gari jane ikchha chha .
Aatma , sharir , Vachan layi sansarik dristi gaman garda , visva shanti mahapranidhan layi, sansarbhari , sarva jagatprani, ra vanaspati ko sanrakshan , hit ra kalyan ko hetu sampurna brahmand ma satyagyan layi ma sila , samadhi pragya dvara shravan garine chhu
samayak sambodhi gyan sila samadhi bata nayi prapta hun chha
Bhautik sukha suvidha le matra, manav ko jivan me mukti ko marga pauna saki dayina
sila athva niyam palana garnu bhane ko sansarik vishay vastu tatha janma maran chakra bata mukti paunu ho
ra dharma ko naam ma riddhi dekhaunu, chamatkari dekhaunu bhane ko dharmako niyam viparit hau
dharmako niyam tyo ho ki jun prani yas sansarik dukha bata mukta huna saki raheko chayi na tysto prani haru layi mukti ko marga dekhaunu dharma ko niyam hau
dukha rahera bhay tras, bodhicharya divya charchu, visudh parichit gyan, mahakaruna, bodhichitnay sunyata ko darshan ho
sansarko jagatprani haru ko laagi samarpit bhayi samarpan garchha
jahan samadhi rupa lin chha, tyahan dharma chha
jasle yo sansar ma maitreya antarbhav samma hunchha ,
jasle para`tma ko samagam ma rahi samadhi amrita piyunchhu
jasle antaratma samma maitreya pragya ko jyoti bal chha
sansar layi maitreya nath ko maitreya gyan ra bhav sansarik dvar khulaun chha
sakhsat unha haru nayi sat purush , maha purush, buddha purush huna...
Manav jeevan saara astitva jahan sada chha, tyahan jeevan ko purna rupa ney dharma ho ---
dharma ko purna rupa ne sunyata ho;
sunyata ko bhav dharshan ney buddhatva ho
Sunyata ra Buddhatva arupa chha nirakara chha ;
bhoga smiriti ko chityang bata kathor chha
buddhatva gyan bhitara santata chha, siddhanta chha, loka prapti ko moksha chha;
tatha astu; bhaavam
sarva mangalam astu.
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