Testimonianza informale, nonché mini e improbabile guida di un’italiana da Dharma Sangha – Viaggio in Nepal dal 3 al 20 febbraio 2012

05 marzo 2012 118
Premetto che sono andata in Nepal autoconvincendomi di andare in vacanza, ma oggi capisco che ci sono andata appositamente per vederlo, anche se solo per un giorno. Però nel complesso (vomito a idrante dell’ultimo giorno da Katmandu a Doha a parte) è andato tutto molto molto bene e credo fortemente che andare in India mi abbia in qualche modo aiutata ad apprezzare molto il Nepal e il suo popolo, decisamente pacifico e poco invadente con i turisti.

Da buona avventuriera mancata quale sono, sono andata in Nepal con il mio quasi marito (l’astrologo nepalese non perdona!) personalizzando il programma classico con l’aiuto di un’agenzia. Per il giorno del mio compleanno (eggià, riesco ad imbiancare senza diventare adulta, come direbbe il gran buon maestro Battiato) avevo fatto inserire all’agenzia una “gita” un tantino fuori porta, ovvero nella giungla di Halkhoria.

Seppur preparatissimo su tutto il resto, il responsabile dell’agenzia non sapeva una cippa lippa di Dharma Sangha, tanto che nel programma ci ha tenuto a mettere: visit to Little Buddha (not garanteed). Un’altra prova l’abbiamo avuta quando ci ha affibbiato per l’intera vacanza, compresa appunto la giungla, una Fiat Linea. La macchina è sopravvissuta, ma più per la preparazione dell’autista che per l’auto in sé.

Ad ogni modo, dopo una decina di giorni trascorsi tra la Riserva di Chitwan, Pokhara e Lumbini, ecco che il 14 di febbraio eravamo pronti per l’avventura. Noi siamo partiti da Hetauda che a quanto pare è famosa solo per l’ottone, ma che può essere un buon punto di partenza se si va da Dharma Sangha nell’ambito di una vacanza perché dista circa un’ora e mezza se si ha l’autorizzazione a procedere in macchina sino al secondo ingresso. Nella stessa regione (geografica), a Simara, c’è uno scale nazionale e a saperlo prima ci saremmo risparmiati il ritorno a Kathmandu in auto, ma chi lo sa, magari un giorno questa informazione verrà buona ;)

Una volta entrati nel distretto di Bara arrivando da ovest, siamo entrati nella giungla prendendo un sentiero sulla sinistra. Ce n’è più di uno e non lo so se tutte le strade portano a Roma, ma lì tutti i sentieri portano all’area sacra di Dharma Sangha. Il sentiero è ben battuto, ma rimane comunque dissestato e soprattutto in mezzo alla giungla e mentirei se non consigliassi una jeep.

Ad un certo punto del percorso, abbiamo intravisto due alberi con delle bandierine e dei cartellini piccoli piccoli, rigorosamente scritti a mano e in nepalese che confermavano la direzione dell’area sacra.

Continuando, abbiamo attraversato il letto di un fiume in secca e siamo arrivati davanti a un vero e proprio cancello in bambù con due monaci “di guardia” e un tempietto dedicato a Dharma Sangha. Dopo aver spiegato chi eravamo ci hanno lasciato entrare, prima però abbiamo compiuto un piccolo rito.

Eravamo nell’aria sacra che comprende, per intenderci, anche il primo albero (sotto il quale Dharma Sangha compì il rito del fuoco).

Continuando sempre in macchina abbiamo attraversato una zona che ricorda più la savana della giunga e siamo arrivati a un secondo ingresso, quello per la prima “base”, una specie di accampamento che però ha le sembianze di un villaggio. Lì sono venuti ad accoglierci dei nepalesi e Tom, un ragazzo polacco che vive lì stabilmente.

Questa prima “base” ha, tra un grandissimo albero e l’altro, qualche struttura in legno, una tenda, un gompa, un piccolo dormitorio e una cucina con un portico dove si mangia e si sorseggia il tè, ed è lì che sta la maggior parte della gente. Avendo il cancello alle spalle, sulla destra si può girare liberamente, invece sulla sinistra inizia subito un’altra area ad accesso limitato. Dharma Sangha è 1 km più all’interno, sempre in quest’altra area, ma non abbiamo capito se ci siano altri cancelli oppure no. So solo che, Puja a parte, adesso il turista spirituale può entrare in questa area solo in occasione del Darshan (sanscrito per visione divina) e non può girare liberamente. Ad esempio a noi non è stato consentito vedere il secondo albero della meditazione ovvero quello con la piattaforma in cemento. Nel pomeriggio, al momento del Darshan, siamo entrati in questa parte (quella a ingresso limitato) scalzi e ci siamo diretti verso un piccolo edificio con un palchetto e un trono rivestito di bellissimi thanka, i tipici arazzi buddisti.

Lui era già seduto e le persone si sono messe silenziosamente in fila per salire a turno sul palchetto e farsi benedire. Per chi come noi aveva portato la tipica sciarpa bianca di benvenuto (khata), Dharma Sangha la prendeva e la metteva al collo, mentre a coloro che non avevano nulla, metteva una mano in testa in segno di benedizione. Dopo l’intervento di alcuni funzionari di governo e la risposta di Dharma Sangha, c’è stata una seconda benedizione e questa volta la mano in testa è toccata anche a noi.

Finito il Darshan, siamo usciti dall’area sacra 1, 2 e 3 e siamo ritornati in albergo.

Considerazioni e impressioni personali (come se potessimo essere oggettivi!)

Mi ero ripromessa chissà quali pensieri e domande, ma in realtà arrivati davanti al palchetto, la mente si è svuotata. A pensarci bene come miracolo mi può bastare. Ho visto seduto su un trono un ragazzo dal volto bellissimo e dal corpo più minuto di quel che credevo. Ho visto soprattutto una persona con una compostezza straordinaria e un viso che non lasciava trapelare nulla. In posizione di loto, scrutava tutti e girava la testa in funzione di dove voleva volgere lo sguardo. Sembra strano, ma è proprio così: non c’è stato un solo movimento o parola inutile. Ha benedetto tutti con lo stesso movimento della mano. In rigoroso silenzio. Ha suscitato rispetto nei funzionari di governo. Per una frazione di secondo ho potuto guardarlo negli occhi da vicino perché dopo avermi messo la sciarpa al collo ho alzato la testa per ringraziarlo in nepalese. Il suo sguardo è stato profondo e presente. Anche il mio compagno ha avuto la stessa impressione.

Serena


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